Veggente di Trevignano, Gisella Cardia indagata

La Veggente di Trevignano, Gisella Cardia, è stata indagata per truffa. Pare che un suo ex adepto le abbia donato 123mila euro e l’ha denunciata.

La donna è indagata insieme al marito Gianni sul registro della procura di Civitavecchia dopo le denunce dell’ex funzionario del Ministero dell’Economia, Luigi Avella, che le avrebbe donato la cifra esosa per poi pentirsene.

Veggente trevignano indagini
Indagata la Veggente di Trevignano (ANSA) MiCalo.it

L’indagine è stata svelata durante la trasmissione Mattino Cinque su Canale 5 questa mattina dove è stato approfondito il caso ancora una volta come era stato già fatto in precedenza. Spiegando le evoluzioni piuttosto piccate. Anche se l’avvocato Giuseppe Marazzita, che difende la coppia, ha fatto sapere di non aver ricevuto nessun tipo di notifica.

Avella aveva parlato a Repubblica, specificando:Ho dato in tutto 123mila euro tutto con bonifici per fare degli acquisti: le panche, la recinzione, un’auto e tante altre cose. Di questi, 30mila euro li ho dati al marito per sostenere quelle che erano delle spese logistiche. Quando ho scoperto che qualcosa non andava ho deciso di allontanarmi”.

Al momento, ovviamente, Gisella Cardia e il marito Gianni non si sono pronunciati in merito a queste pesanti accuse ricevute e che sicuramente li hanno spiazzati.

Chi è la Veggente di Trevignano?

Scopriamo qualcosa in più su Gisella Cardia, la Veggente di Trevignano, che oggi è risultata indagata. La donna ha detto a lungo di ricevere dei messaggi dalla Madonna attirando attorno a sé un numero non indifferente di adepti.

54enne siciliana è un’ex imprenditrice che dice di aver visto lacrimare sangue dal volto della madonnina che aveva riportato a casa da Medjugorie. Era stata già condannata a due anni di reclusione, con pena sospesa, per bancarotta fraudolenta nel 2013 in un episodio che c’entra poco con questa storia.

Veggente Trevignano cosa è successo?
Veggente Trevignano, chi è? (ANSA) Micalo.it

All’epoca si chiamava ancora Maria Giuseppa Scarpulla, come ricostruito dai giudici, e aveva firmato un contratto di affitto con la sua società Majolica italiana con l’amministratore unico e liquidatore della società Ceramiche del Tirreno Srl, canone annuo stabilito attorno ai 108mila euro l’anno.

Tra le tante cose dette dalla Cardia c’è anche quella di essere riuscita, secondo quanto affermato da lei, di moltiplicare gnocchi e pizza quando di fronte a un amico aveva trasformato un piattino di pasta in un pasto per quindici persone e mentre mangiavano i commensali il cibo dentro i piatti non diminuiva.

Vedremo quali saranno i nuovi sviluppi attorno a questa figura così criticata.

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