Ci sono alcuni lavoratori che stanno per ottenere un bonus di 170 euro in busta paga. Scopriamo perché e chi sono i fortunati.
Nel mese di giugno alcuni lavoratori potranno contare su un bonus che si andrà ad aggiungere al normale stipendio. Si tratta di un aiuto una tantum previsto dal CCNL e che risulta valido solo per alcune aziende nello specifico. Aziende che potranno erogare questa cifra ai propri lavoratori e che arriva dopo quello da 485 euro erogato ai lavoratori Metalmeccanici dell’industria.
Un sostegno che di sicuro non cambia la vita di nessuno, ma che soprattutto in vista delle prossime vacanze estive rappresenta pur sempre una forma d’aiuto, in grado di alleggerire le spese del mese e di rendere il periodo delle vacanze più piacevole da vivere.
Quando si parla di bonus, aiuti o sostegni sul lavoro è sempre positivo perché si da modo ai dipendenti di contare su un incremento dello stipendio che è sempre più che gradito. E questo mese, ci sarà proprio un aiuto che arriverà ad alcune tipologie di lavoratori. Il sostegno si chiama elemento perequativo o elemento di garanzia retributiva, come già accennato è previsto dal CCNL ed è rivolto ai lavoratori dipendenti che sono impiegati presso aziende che non prevedono Premi di produzione o di risultato.
Un premio che arriverà con la busta paga di giugno e che sarà rivolto ai dipendenti delle aziende che producono cemento, malte, gesso e calce. Per loro è prevista, quindi, una garanzia retributiva di 170 euro che sarà, però, valida solo per le aziende che tra queste non fanno ricorso alla cassa integrazione.
Inoltre è bene ricordare che l’aiuto economico è rivolto ai dipendenti a tempo indeterminato che nel corso del 2023 hanno erogato premi di risultato o di produzione. Mentre per quelli che lo sono a tempo determinato da più di sei mesi, la retribuzione è facoltativa.
Infine fa detto che i 170 euro saranno riproporzionati in base ai mesi di servizio effettuati nel 2023, che l’elemento perquativo è soggetto a contribuzione ma non ha effetti sul TFR. Le cose da sapere, quindi, sono tante e in caso di dubbi è possibile rivolgersi presso il proprio titolare, il CAF o chi si occupa della questione economica. In ogni caso, la buona notizia dei 170 euro resta ed è appunto valida per più categorie di lavoratori di quante non si pensasse all’inizio.
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