Ancora un altro addio in casa Rai: una delle conduttrici di punta del servizio pubblico ha annunciato che smetterà di presentare e andrà via.
Da quando si è insediato il governo di Giorgia Meloni, molte cose sono cambiate in Rai. Se il servizio pubblico sia asservito ai dettami della presidentessa del Consiglio non spetta a noi dirlo, sicuramente in molti hanno deciso di lasciare il posto che occupavano da tempo e trasferirsi verso altri lidi, chi sulla Mediaset come Bianca Berlinguer, chi (soprattutto) su Discovery come Fabio Fazio, Luciana Littizzetto e, ora, anche Amadeus.
In un’intervista a Repubblica prima dell’inizio degli Europei in Germania, a cui l’Italia di Luciano Spalletti, che debutterà stasera contro l’Albania, arriva da detentrice del titolo, una nota giornalista tv ha annunciato che questa sarà l’ultima avventura come presentatrice, dopo di che andrà in pensione.
“Sarà l’ultimo Europeo, fra tre anni smetto e andrò in pensione“, ha detto la giornalista Paola Ferrari e storico volto dei programmi sportivi della Rai. Che comunque continuerà a essere tra le protagonisti di ‘Notti magiche’, il contenitore in cui, con Marco Mazzocchi, si commenteranno le partite degli azzurri e non tutti i giorni dalle 23:10, e probabilmente anche delle Olimpiadi di Parigi e dei Mondiali del 2026.
Nel corso della lunga intervista con il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, Ferrari si è ovviamente soffermata anche sul cammino che attende la Nazionale azzurra, che non arriva in Germania con il favore dei pronostici. “Bisogna vedere se questa Italia ha cuore e passione, fattori che Spalletti sta cercando“, ha spiegato la giornalista milanese.
Per lei, ciò che ha concorso nella vittoria a Wembley degli azzurri di Roberto Mancini “è stato il cuore, l’uomo chiave fu Gianluca Vialli. Quando hai un esempio come lui, una persona con quel coraggio, tutto diventa più bello“.
Quanto all’attuale commissario tecnico, la conduttrice ha ancora qualche riserva: “Ha una discreta squadra – ha detto -, ma non vedo la magia dello stare insieme. Spalletti ha un carattere spigoloso, mi ha conquistato quando ha vinto lo scudetto con il Napoli. Anche dal punto di vista umano mi è sembrato che avesse delle corde in più. Adesso è alla prova più importante“. E sicuramente sarà così, anche se in sorte gli è capitato uno dei gironi più tosti di queste notti magiche europee, assieme all’Albania certo, ma anche alla Spagna e alla Croazia.
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